Il sottoscritto Capogruppo del Gruppo consiliare «Tarantasca Viva», premesso che dopo l’adozione del Pacchetto europeo su clima ed energia nel 2008, la Commissione europea ha lanciato il Patto dei Sindaci per avallare e sostenere gli sforzi compiuti dagli enti locali nell’attuazione delle politiche nel campo dell’energia sostenibile; interpella il Sig. Sindaco e il Consiglio comunale al fine di essere messo al corrente del motivo per cui sino a oggi non sia stato avviato l’iter di adesione al «Patto dei Sindaci», invitando a prendere in considerazione quanto prima l’adesione a tale iniziativa che, come illustrato, credo possa portare benefici economici, oltre che di qualità di vita per i residenti del nostro Comune.

Il sottoscritto Capogruppo del Gruppo consiliare «Tarantasca Viva»,

PREMESSO

1. che il Panel Inter-governativo sui cambiamenti climatici (IPCC) ha confermato che il cambiamento climatico è una realtà e la cui causa principale è data dall’utilizzo di energia da parte del genere umano;
2. che l’Unione Europea ha adottato il 9 marzo 2007 il documento «Energia per un mondo che cambia», impegnandosi unilateralmente a ridurre le proprie emissioni di CO2 del 20% entro il 2020 e aumentando nel contempo del 20% il livello di efficienza energetica e del 20% la quota di utilizzo delle fonti di energia rinnovabile sul totale del mix energetico;
3. che il 29 gennaio 2008 in occasione della Settimana europea dell’Energia sostenibile, la Commissione europea ha promosso il «Patto dei Sindaci – Covenant of Mayors» con lo scopo di coinvolgere le comunità locali affinché si impegnino in iniziative atte a ridurre nella città le emissioni di CO2 del 20% attraverso l’attuazione di un Piano d’azione che preveda tempi di realizzazione, risorse umane dedicate, monitoraggio, informazione ed educazione;
4. l’Unione Europea ha riaffermato tali impegni il 23 gennaio 2008 con l’approvazione del «Pacchetto energia – Cambiamento climatico» che ha ridefinito il sistema delle quote di emissioni e promosso una diversa ripartizione degli sforzi da intraprendere per adempiere all’impegno comunitario a ridurre le emissioni di gas serra in settori non rientranti nel sistema comunitario di scambio delle quote di emissione (come i trasporti, l’edilizia, i servizi, i piccoli impianti industriali, l’agricoltura e i rifiuti);
5. che il 10 febbraio 2009 a Bruxelles 400 città europee hanno firmato il «Patto dei Sindaci» con l’impegno di superare l’obiettivo energetico del 20% nell’Unione Europea in cooperazione con la Commissione europea e il Comitato delle Regioni;
6. che il 6 aprile 2009 l’Unione Europea ha adottato il «Pacchetto legislativo clima-energia “20-20-20”» (-20% di riduzione di CO2, + 20% di aumento dell’efficienza energetica, 20% di energia da fonti rinnovabili) che prevede per gli stati membri dell’Unione Europea, con orizzonte temporale al 2020, una riduzione dei consumi del 20% di CO2, la copertura di una quota pari al 20% del fabbisogno con fonti rinnovabili e la riduzione delle emissioni di gas climalteranti del 20%; secondo tale direttiva ogni Stato membro ha dovuto adottare entro il 2010 un piano nazionale che delineasse le strategie per conseguire gli obiettivi al 2020 relativi alla quota di energia rinnovabile nei trasporti, elettricità, riscaldamento e raffreddamento: per l’Italia il target è il 17%. Nell’ambito della riduzione dei gas serra, la normativa contiene la normativa con la revisione del «Sistema comunitario di scambio delle quote delle emissioni di gas serra» allo scopo di ottenere una riduzione delle emissioni maggiore nei settori ad alta intensità di energia come quello della produzione elettrica, cementifici, l’industria del vetro e della carta; nonché la normativa per ripartire gli sforzi di riduzione tra gli Stati membri nei settori non-ETS (trasporti, agricoltura, e abitazioni). Nel pacchetto sono infine incluse le regole per la riduzione delle emissioni dalle automobili (entro il 2015, le emissioni medie delle nuove auto non dovranno superare i 130 g/km, meno altri 10 derivanti da misure per l’efficienza di condizionatori e di pneumatici, per poi portarle a 95 g/km entro il 2020), per i biocarburanti sostenibili, e il quadro normativo per lo stoccaggio geologico del CO2;

PREMESSO INOLTRE

1. che il Patto dei Sindaci è il principale movimento europeo che vede coinvolte le autorità locali e regionali impegnate ad aumentare l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori e che attraverso il proprio impegno i firmatari del Patto intendono raggiungere e superare l’obiettivo europeo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020;
2. che dopo l’adozione del Pacchetto europeo su clima ed energia nel 2008, la Commissione europea ha lanciato il Patto dei Sindaci per avallare e sostenere gli sforzi compiuti dagli enti locali nell’attuazione delle politiche nel campo dell’energia sostenibile; infatti, i governi locali svolgono un ruolo decisivo nella mitigazione degli effetti conseguenti al cambiamento climatico, soprattutto se si considera che l’80% dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 è associato alle attività urbane. Per le sue singolari caratteristiche – essendo l’unico movimento di questo genere a mobilizzare gli attori locali e regionali ai fini del perseguimento degli obiettivi europei – il Patto dei Sindaci è considerato dalle istituzioni europee come un eccezionale modello di governance multilivello;
3. che al fine di tradurre il loro impegno politico in misure e progetti concreti, i firmatari del Patto si impegnano a preparare un «Inventario di base delle emissioni» e a presentare, entro l’anno successivo alla firma, un «Piano d’azione per l’energia sostenibile» in cui sono delineate le azioni principali che essi intendono avviare;
4. che al di là del risparmio energetico, i risultati delle azioni dei firmatari sono molteplici: la creazione di posti di lavoro stabili e qualificati non subordinati alla delocalizzazione; un ambiente e una qualità della vita più sani; un’accresciuta competitività economica e una maggiore indipendenza energetica;
5. che tali azioni vogliono essere esemplari per gli altri, in modo particolare con riferimento agli “esempi di eccellenza”, una banca dati di buone prassi creata dai firmatari del Patto;
6. che il Catalogo dei Piani d’azione per l’energia sostenibile è un’altra eccezionale fonte d’ispirazione, in quanto mostra a colpo d’occhio gli ambiziosi obiettivi fissati dagli altri firmatari e le misure chiave che questi hanno identificato per il loro raggiungimento;

PREMESSO ALTRESÌ

1. che benché un numero sempre crescente di comuni stia dimostrando la propria volontà politica di aderire al Patto, non sempre questi dispongono delle risorse finanziarie e tecniche per tenere fede agli impegni e che per questo motivo all’interno del Patto è stato attribuito un ruolo specifico alle amministrazioni pubbliche e alle reti in grado di assistere i firmatari nel perseguimento dei loro ambiziosi obiettivi;
2. che i coordinatori del Patto, comprese le Province, le Regioni e le Autorità nazionali, offrono ai firmatari consulenza strategica nonché assistenza tecnico-finanziaria;
3. che i firmatari beneficiano del totale sostegno delle istituzioni, non soltanto della Commissione europea, ma anche del Comitato delle regioni che ha offerto, sin dai suoi esordi, il proprio supporto all’iniziativa; del Parlamento europeo, che ha ospitato le prime due cerimonie della firma e della Banca europea per gli investimenti, che assiste gli enti locali a sbloccare il proprio potenziale di investimento;

PRESO ATTO

che tramite tale adesione vi è la concreta possibilità per il nostro Comune di ottenere finanziamenti dall’Unione Europea, finanziamenti promessi da questa Amministrazione in campagna elettorale e dei quali sino a oggi non vi è stata traccia; finanziamenti che come scritto sul «Sole 24 Ore» del 17 aprile u.s., 17 Comuni dell’area che circonda Torino hanno richiesto mettendosi assieme con l’obiettivo di ottenere 1,2 milioni per far decollare investimenti per oltre 40 milioni di euro, con progetti che passano dall’illuminazione pubblica a led alla riqualificazione energetica di edifici pubblici, dall’energia a fonti rinnovabili per edifici scolastici alla realizzazione di centrali idroelettriche sui corsi d’acqua, dallo sfruttamento dell'energia geotermica al sostegno delle attività agricole e alla creazione di nuove zone alberate;

SI INTERPELLA

il Sig. Sindaco e il Consiglio comunale al fine di essere messo al corrente del motivo per cui sino a oggi non sia stato avviato l’iter di adesione al «Patto dei Sindaci», invitando a prendere in considerazione quanto prima l’adesione a tale iniziativa che, come illustrato, credo possa portare benefici economici, oltre che di qualità di vita per i residenti del nostro Comune.

In attesa di un celere interessamento e di una pronta risposta nella prossima seduta del Consiglio comunale, porgiamo distinti saluti.


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# Francy » 2014-09-15 20:20

...sì, sarebbe ottimo che anche il Comune di Tarantasca potesse avere Contributi per il Verde Pubblico vista la scarsità di alberate anche a mascheramento dell'Area-Nord-Ovest nonché ripristinare il Verde lato Sud al Parco Giochi senza dover addurre ai "Costi di Manutenzione" x non piantumare...tenuto conto che anche x i nuovi nati andrebbero messi a dimora Alberi propriamente tali
0 +−

Francy

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