Quest'ultimo non verrà quindi trattato al prossimo Consiglio fino a quando non ne ravviseremo la necessità e la praticabilità concreta.

 

Con la nota citata in oggetto i Consiglieri del gruppo "Tarantasca viva" propongono una mozione da iscrivere all'ordine del giorno del Consiglio e una risposta scritta o orale da parte del Sindaco, in merito all'istituzione del cosiddetto "baratto amministrativo".

L'art.24 del D.L.12.09.2014 "Misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive", testualmente recita:

Art. 24 Misure di agevolazione della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio (in vigore dal 12 novembre 2014)

1. I comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare. Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l'abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano. In relazione alla tipologia dei predetti interventi, i comuni possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività posta in essere. L'esenzione è concessa per un periodo limitato e definito, per specifici tributi e per attività individuate dai comuni, in ragione dell'esercizio sussidiario dell'attività posta in essere. Tali riduzioni sono concesse prioritariamente a comunità di cittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamente riconosciute.

Si tratta senz'altro di un sistema potenzialmente innovativo per far pagare le tasse comunali ai cittadini in difficoltà, utilizzandone la manodopera: alcuni progetti sono stati varati in importanti Comuni italiani ma ancora non ne conosciamo l'esito.

Sono di tutta evidenza però le difficoltà che si frappongono tra questa idea del decreto Sblocca Italia e la sua realizzazione: prima tra tutte, direi, la disponibilità dei concittadini singoli o associati ad eseguire lavori sul territorio, mai peraltro manifestata in alcun modo.

Segue quindi quella di definire a quali fasce di cittadini rivolgersi; ne resterebbero sicuramente escluse quelle più deboli per sesso, età e condizioni di salute.

Non dimentichiamo che i lavori eseguiti sul territorio devono avvenire in sicurezza per i lavoratori e con un elevato grado di professionalità per risultati soddisfacenti: per raggiungere questi obiettivi occorrerebbe in primo luogo una formazione mirata, con elevati costi a carico di questo Ente e quindi, un controllo tecnico in corso d'opera che lo scarso personale dipendente non può di certo garantire.

La complessità di organizzare un sistema funzionante che consenta un "baratto amministrativo" valido e proficuo per entrambe le parti è chiara e ci porta a dover ancora riflettere sull'argomento.

Quest'ultimo non verrà quindi trattato al prossimo Consiglio fino a quando non ne ravviseremo la necessità e la praticabilità concreta.

Distinti saluti

 

Il testo della nostra mozione: 28 agosto 2015: Mozione d’intenti su patti di collaborazione tra cittadini e Amministrazione, ovvero “baratto amministrativo”


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